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La sanità che vogliamo

Dalle donne che curano, esperienze e idee per una Sanità a misura di tutti

Che cos'è

La sanità che vogliamo non è una richiesta, ma un progetto che inviamo al Next Generation EU.

Un elenco di priorità che mirano a suggerire cambiamenti strutturali nel rispetto di chi lavora sul campo, analizzando criticamente le carenze e prospettando percorsi realistici per una sanità orientata dalle donne che ispiri e prepari le nuove generazioni.

L’obiettivo è far circolare strumenti e idee perché il cambiamento di cui tutti parlano nelle intenzioni – il lungo day after – non si risolva nel ritorno alla vita precedente. La grande prova di forza offerta dalle donne in occasione della pandemia ha già dimostrato sul campo il dispiegarsi di capacità dirigenziali. C’è bisogno ora di elevare a sistema ciò che delle loro esperienze, esaminato alla lente del proprio essere donne e differenti, ha funzionato.

Chi siamo

Artefici di questo progetto sono le mediche e dirigenti sanitarie dell’Anaao Assomed che insieme a professioniste di altri contesti, architette, psicologhe, economiste, filosofe, giornaliste hanno inquadrato in 3D l’ospedale, la città, il quartiere, i trasporti, il verde, le difficoltà di comunicazione fra i territori (Medicina Generale, consultori, RSA): cioè il governo con cui si dovrebbe ri-costruire la salute del futuro, la prevenzione, l’organizzazione del lavoro, le relazioni.

L’Anaao Assomed ha da tempo intuito le conseguenze dell’imminente sorpasso femminile in Sanità e nello stesso sindacato, insieme alla necessità di attrezzarsi per il futuro.

L’Area Formazione Femminile – coordinata da Sandra Morano – nasce proprio con l’obiettivo di lavorare sul tema del benessere delle donne medico nel Sistema Sanitario Nazionale, sulla promozione del capitale umano, sociale e decisionale, di cui sono portatrici.

Il libro

La sanità che vogliamo è  anche un libro, edito da Moretti&Vitali, destinato a chi vuole approfondire, e magari fare proprie, le esperienze, le criticità, i nuovi modelli da sperimentare improntati al femminile.

Un libro che dimostra come le donne possono rifondare la sanità. Come sono capaci di organizzare e organizzarsi, dalle competenze più umili a quelle più specialistiche.

Saper tenere insieme organizzazione e relazione fa parte di una differente visione di un lavoro che sempre più si configurerà al femminile, capace cioè di elasticità e allo stesso tempo responsabilità.

Foto: le attività dell’Area Formazione Femminile dell’Anaao Assomed

Galleria video

Il nostro orizzonte

Crescita

I numeri lo dimostrano: il lavoro delle donne, in particolare di cura, può essere sinonimo di crescita e di benessere per tutto il Paese.

Benessere

Una differente organizzazione del lavoro in Sanità: che cosa cambia, e come, se l’unità di misura è la relazione tra curante e curato, il benessere, e non la spesa, l’etica professionale, la felicità.

Maternità e relazione

La maternità porta con sé una differente relazione con gli altri. Ristabilire il valore sociale della dimensione procreativa e del prendersi cura.

Lughi di cura

Costruire strutture concepite a partire dall’ascolto di chi le abita, non di chi le commissiona, per una accoglienza non diversa né lontana dalla casa: luoghi appropriati per l’elezione e l’emergenza, luoghi “umani” per nascere e per morire.

Comunità

Continuità tra salute e malattia, tra cura e benessere, tra territorio e ospedale, tra vita e morte. Cure orientate alla centralità dei pazienti e della salute della donna. Vecchiaia e cronicità inserite nella comunità delle cure e degli affetti.

Scuola e salute

Scuola e Salute devono lavorare insieme. Le soluzioni delle donne partono dal presupposto che si tratta di diritti non contrapposti, ma complementari.

Università e ricerca

Ri-formare l’Educazione in Medicina con canoni di insegnamento al femminile. Non una mera sostituzione di sessi, ma insegnamenti, ricerca e assistenza orientate all’abbattimento di iniquità, sessismo e colonialismo curriculare.

Governance

Non abbiamo bisogno di standardizzare l’arte medica ma di una formazione ad hoc per orientare la salute al femminile. Il governo delle donne in sanità passa attraverso specifici processi trasformativi.

La Sanità che vogliamo: un libro manifesto

La sanità che vogliamo è un libro, ma anche un progetto. Mira a cambiamenti strutturali rispettosi di chi il lavoro lo fa, analizzando criticamente gli aspetti deficitari e prospettando realistici percorsi per sostenere le nuove generazioni.

La sua forza risiede non solo nella estraneità alle liturgie del potere e nel rivolgersi a tutte le lavoratrici in Sanità, ma anche nella necessaria contaminazione tra discipline attualmente carenti nella formazione, per il bisogno di umani protocolli di fronte alla malattia, alla nascita e soprattutto alla morte.

Dopo la prima fase di lockdown, come professioniste in Medicina abbiamo discusso le nostre esperienze, analizzato le criticità dei presìdi e delle organizzazioni nelle singole realtà, alzato infine lo sguardo sulla necessità di cambiare il modello di governo della salute nella sua interezza, e non a compartimenti stagni. Per questo abbiamo lavorato a livello interdisciplinare con professioniste che si occupano di trasformare altri contesti: architette, psicologhe, economiste, filosofe, giornaliste.

Con questo approccio multidisciplinare e improntato al femminile abbiamo inquadrato in 3 D l’ospedale, la città, il quartiere, i trasporti, il verde, le difficoltà di comunicazione fra i territori (Medicina Generale, consultori, RSA): cioè il governo con cui si dovrebbe ri-costruire la salute del futuro, la prevenzione, l’organizzazione del lavoro, le relazioni.